La tassa di concessione governativa sui telefonini finisce sotto la lente della corte di giustizia Ue.

La corte di giustizia ha acquisito il fascicolo, ha numerato la causa, la c-492-09, ed ha concesso tempo fino al 3 aprile 2010 per presentare le memorie difensive.
Il contenzioso sui 12,91 euro, che i contribuenti versano allo stato quale tassa di concessione governativa, nel caso di contratto per il cellulare in abbonamento, sta aumentando sempre più.

La corte (la cui pronuncia avrà valore erga onmes anche su tutti i contenziosi in corso) sarà anche chiamata a stabilire, tra l'altro, se il pagamento dei 12,91 euro non crei una disparità di trattamento giacchè l'onere spetta solo ai contribuenti che hanno un contratto in abbonamento e non anche a quelli che utilizzano le carte ricaricabili. Una disparità presente oggi anche sul versante della categoria business, per la quale il balzello raddoppia.
Ed è anomalo, altresì, che lo Stato italiano abbia espressamente esentato dal pagamento della tassa di concessione governativa non solo le amministrazioni statali ma anche enti pubblici quali le Agenzie fiscali, mentre lo stesso trattamento «di fàvore» non è stato riservato alle amministrazioni locali e agli altri enti territoriali i quali hanno proposto ricorso davanti alle commissioni tributane di tutta Italia (e le decisioni pro contribuente iniziano ad arrivare cfr CPT Vicenza del 2.2.10 n. 11/10/10).